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Sabato 21 giugno, la Chiesa del SS. Salvatore al Villaggio Aldisio di Messina si è trasformata in un autentico crocevia di spiritualità, arte e riflessione. L’occasione è stata la presentazione del libro Da Rublëv a… Rublëv del giornalista Bruno Volpe, che ha coinciso con la celebrazione dei suoi 40 anni di carriera. Un evento partecipato e sentito, capace di intrecciare la profondità della teologia con la forza evocativa dell’arte, aprendo un dialogo tra confessioni e tradizioni cristiane attraverso il mistero dell’icona.

A dare solennità all’incontro, la presenza del Vescovo ausiliare di Messina, S.E. Cesare Di Pietro, che con parole toccanti ha parlato di amore, accoglienza e fede come motori del cambiamento umano e spirituale. Al suo fianco, un parterre composito e autorevole: sindaci, critici d’arte, sacerdoti, scrittori, psichiatri, teologi e rappresentanti della Chiesa ortodossa, uniti in un confronto che ha superato i confini del linguaggio per farsi ascolto e condivisione.

L’apertura dell’incontro è stata affidata a un momento musicale di grande intensità: la voce del soprano Valentina Mangano, accompagnata dal violino di Giovanni Alibrandi e dall’arpa di Alessia Pitali, ha emozionato il pubblico, preparando lo spirito all’ascolto.

Tra gli interventi più significativi, quello del critico d’arte Pasquale Lettieri, che ha offerto una riflessione intensa e poetica sull’icona, definendola non solo immagine, ma soglia: porta fidei, una rivelazione luminosa che attraversa il visibile e ci introduce all’invisibile. Lettieri ha richiamato il legame profondo tra l’estetica del fondo oro e il pensiero teologico dell’Oriente cristiano: non semplice ornamento, ma luce altra, che trascende.

A rendere ancora più viva l’atmosfera, l’artista Alberta Dito ha portato in dono opere create appositamente per l’occasione: shopper dipinti a mano, icone simboliche, gesti gratuiti di bellezza che hanno colorato l’evento di emozione e condivisione. Don Enzo Bugea Nobile ha offerto crocifissi come segni tangibili di un amore che attraversa l’intera giornata come un filo invisibile – o forse dorato, come un fondo d’oro.

Il gallerista messinese Pierluigi D’Amore ha arricchito l’incontro con un prezioso contributo sul mercato delle icone, la loro rarità e il valore spirituale ed estetico che continuano a custodire.

Numeroso e coinvolto il pubblico: famiglie, gruppi parrocchiali, curiosi, semplici fedeli. Tutti uniti in un’esperienza capace di coniugare la semplicità del quotidiano con la profondità dell’arte sacra. Perché un’icona, come è stato ricordato, non si guarda soltanto: si prega. E Messina, per un giorno, ha pregato anche con i colori.

Bruno Volpe, alla guida del Quotidiano di Bari e autore di una lunga carriera giornalistica, ha voluto con questo libro rendere omaggio non solo a Rublëv, ma al potere spirituale dell’arte, capace ancora di parlare all’anima e far luce su ciò che resta spesso in ombra.

In un’epoca segnata dalla velocità e dal consumo, Messina ha scelto di rallentare, ascoltare e contemplare. Un atto di resistenza. E forse, anche di resurrezione.